Luca Franzetti

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Luca Franzetti

Scheda personale

Luca Franzetti

Violoncello e Musica da Camera

Biografia

Personaggio dalle esperienze musicali e artistiche più disparate.

Tardissimo, a diciassette anni, comincia a studiare il violoncello, ma a diciotto già il primo concerto, siamo nel 1988. Precedentemente aveva fatto esperienze nella discografia “pop”. Da quel momento si è dedicato sempre alla musica classica, pur tenendo sempre legami con il passato. Approda ai massimi livelli nella musica classica ricoprendo il ruolo di primo violoncello già giovanissimo in Italia e poi all’estero collaborando strettamente con Riccardo Chailly, Sir Charles Mc Erras, John Elliot Gardiner, Trevor Pinnok, Andris Nelsons, Oleg Caetani e alla fine per dieci anni, con Claudio Abbado. Oltre a questi però lavora con personaggi di tutt’altro genere quali Harbie Hancock, Steward Copeland, Enzo Jannacci e Lucio Dalla. Le orchestre, dopo la Verdi di Chailly, saranno, la Scottish Chamber Orchestra, La Royal Philarmonic of Flanders, L’OperaNorth di Leeds, ma poi anche la Mahler Chamber Orchestra e L’Orchestra del Festival di Lucerna. Con Claudio Abbado si stringe un rapporto che va al di là della mera professione, così Luca viene invitato in Venezuela, nel famoso “Sistema” di Josè Antonio Abreu. Da qui la visione del mondo, della musica, della vita stessa cambiano totalmente. Incomincia la carriera solistica, parallelamente alla diffusione della musica per la difesa dei diritti umani. Questo lo porterà anche a suonare ed insegnare musica nei campi profughi palestinesi e due volte nella Striscia di Gaza. Un musicista appartenente al mondo classico ma sicuramente concentrato molto sul presente e rivolto al futuro, decisamente non convenzionale o etichettabile. Il 19 Luglio 2022 è stato invitato a suonare l’integrale delle sei Suites per Violoncello solo di J. S. Bach in Via D’amelio a Palermo di fronte ad un’ingente folla, per ricordare i trent’anni dalla strage di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Un “one-man-show” durato tre ore per trasmettere il suo messaggio: la musica e la cultura sono e le uniche medicine o “Armi di costruzione di massa” per combattere ed eliminare i tanti mali del mondo, come la guerra o la mafia. Molti sono i suoi recitals e concerti da solista in italia e nel mondo, tutti caratterizzati da un solo motto:” La musica non è vino, ma acqua